Convegno 16 marzo 2015: Una possibile applicazione dei concetti di associazionismo e di rete allo sviluppo razionale ed efficiente dei territori a vocazione vitivinicola e dei relativi servizi.

letto 455 voltepubblicato il 14/03/2015 - 12:04, in Osservatorio Spending Review
Quando: Lunedì, 16 Marzo, 2015 - 10:00
Dove: Sala Consiliare del Comune di Avellino

Città del vino: ad Avellino il primo incontro regionale sul progetto nazionale di sviluppo locale che cerca di applicare i concetti di associazionismo e di rete per lo sviluppo razionale ed efficiente dei territori a vocazione vitivinicola e dei relativi servizi. 

L'incontro, che si terrà il 16 marzo 2015 a partire dalle ore 10,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Avellino, intende illustrare i vantaggi per i territori italiani a vocazione vitivinicola del progetto proposto dall'Associazione Nazionale delle Città del Vino al fine di realizzare un osservatorio per l'avvio di Progetti Pilota di Sviluppo Locale, integrando il vecchio approccio locale allo sviluppo con una strategia di respiro nazionale.

“Il progetto rilancia la visione delle unioni dei Comuni e delle “città-rete” non solo in termini di razionalizzazione della spesa e di efficientamento dei servizi, ma anche di opportunità e confronto per far crescere le realtà locali in un'ottica di lungo periodo e con una valenza di area vasta, dove ciascuna realtà conserva la sua autonomia funzionale e politica ma assume una qualche specializzazione per cui insieme ad altre comporrà un sistema unico integrato e in grado di programmare e promuovere lo sviluppo”, sottolinea Pietro Iadanza, Presidente delle Città del Vino.

“Ecco allora che partire da cluster di Comuni redigendo schede progetto che rappresentino l'intervento medio utile a quella classe di Comuni e ne valutino la fattibilità economico finanziaria alla scala dimensionale consona a quel territorio - aggiunge il Direttore Generale Paolo Benvenuti - sarebbe estremamente utile sia alla singola amministrazione che avrebbe punti di forza da cui partire adattandoli alle specificità del territorio sia a livello centrale per indirizzare le risorse attraverso bandi finalizzati a tipologie omogenee di realtà. Conoscere i cluster significa, inoltre, conoscere le necessità di produzione dei territori con vantaggi anche per i soggetti economici in termini di sostenibilità e finanziabilità dello sviluppo locale”.