Il quadro normativo sulla certificazione delle competenze

letto 7319 voltepubblicato il 17/01/2017 - 10:38 nel forum Forum generale, in Il nuovo scenario dell'Istruzione degli Adulti nei CPIA

Nell'ambito della , l’Unione Europea promuove la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva degli Stati membri attraverso l’apprendimento permanente (in particolare con l'Obiettivo Tematico 10 -  Risultato atteso 10.3), ovvero la formazione continua - lifelong learning – dei cittadini che ha luogo non solo in contesti formali, ma anche in contesti non formali e informali – lifewide learning. Viene effettuato un cambio di prospettiva: la formazione professionale non è più solo un processo, ma un risultato che tutela e promuove il patrimonio professionale e culturale dell’individuo e valorizza l’acquisizione di competenze al di fuori di percorsi formativi strutturati e intenzionali. 

A livello europeo, sono state elaborate "", rivolte ai responsabili istituzionali e personale coinvolto nello sviluppo e attuazione delle modalità per la convalida, dei più diversi contesti (settore pubblico, privato e del volontariato sociale, istruzione e formazione e servizi del mercato del lavoro), che si propongono di chiarire le condizioni per la convalida, indicando le scelte critiche che le parti interessate dovranno operare al momento dell’attuazione delle modalità per la convalida. Le linee guida sono di complemento all’inventario europeo di convalida degli apprendimenti non formali e informali, realizzato dal Cedefop e dalla Commissione europea con il coinvolgimento degli Stati membri. L’inventario offre una panoramica delle modalità per la convalida nei paesi europei.

A livello nazionale, con la "Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita" (cosidetta Legge Fornero), viene individuato l’individuo come protagonista attivo dell’apprendimento, che acquisisce competenze che possono essere validate e certificate anche in contesti informali e non formali, in modo intenzionale e non intenzionale. Quindi la legge n. 92/2012 pone le basi per la costruzione di unsistema nazionale di certificazione delle competenze. 

Con il si dà attuazione alla Legge n. 92/2012 e si definiscono i livelli essenziali delle prestazioni e gli standard minimi di servizio del Sistema nazionale di certificazione delle competenze. In particolare all'articolo 1 si afferma che lo Stato "promuove l’apprendimento permanente quale diritto della persona e assicura a tutti pari opportunità di riconoscimento e valorizzazione delle competenze comunque acquisite in accordo con le attitudini e le scelte individuali e in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale". Il Decreto legislativo n. 13/2013 si articola in due linee di intervento prioritarie:

  1. costruzione del
  2. definizione degli standard minimi del servizio di certificazione (processo, attestazione e sistema nazionale di certificazione).

Il ha successivamente istituito il QNQR, ovvero il , che definisce una cornice di riferimenti comuni per l’operatività dei servizi di individuazione e validazione e di certificazione delle competenze di titolarità regionale e dà attuazione alla prima linea d’intervento per la costruzione del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione. Il QNQR è una parte del Repertorio nazionale, previsto dall’art. 8, d. lgs. 13/2013. E’ una banca dati organizzata in 24 settori economico professionali (SEP), ciascuno declinato in processi produttivi, aree di attività (ADA) e singole attività di lavoro che compongono le ADA. Costituisce il riferimento operativo unitario sia per il riconoscimento delle qualifiche regionali in termini di contenuti professionali presidiati che per i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze. E’ uno strumento aperto, può essere modificato e aggiornato.

Per quanto riguarda la seconda linea di intervento, relativa alla definizione degli standard minimi del servizio di certificazione (processo, attestazione e sistema nazionale di certificazione), sempre nel Decreto interministeriale del 30 giugno 2015 sono confluiti i contenuti metodologici principali di tre documenti sugli standard di servizio del Sistema nazionale di certificazione delle competenze elaborati dal Gruppo Tecnico Competenze (di cui fanno parte Regioni e PPAA), ovvero:

  • la proposta di declinazione degli elementi minimi di attestazione, ossia elementi minimi informativi che dovranno essere presenti sia nei documenti rilasciati in esito al processo di individuazione e validazione sia in esito alle procedure di certificazione
  • gli elementi minimi di processo per l’individuazione, validazione e certificazione delle competenze, di cui al D. lgs. n. 13/2013
  • la declinazione operativa della governance dei sistemi di validazione e certificazione e prima ricognizione/valutazione di impatto sui sistemi di accreditamento.

1 commento

annarita budelli

annarita budelli03/04/2017 - 11:39 (aggiornato 03/04/2017 - 11:39)

Molto interessante come momento di riepilogo dei risultati raggiunti e delle sfide da affrontare.