Society 5.0: un mondo inesplorato
Perchè l'innovazione è qualcosa che ci riguarda personalmente.
In questo portale di innovatori mi sento meno solo e incompreso: la ricerca della sostenibilità non è alla portata di tutti.
Qualcuno mi accusa di essere un visionario o un utopista, tuttavia non mi sento per niente infastidito da questi termini.
"Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare e la saggezza per conoscere la differenza"
La citazione di Tommaso Moro costituisce il dilemma dell'innovatore che deve affrontare la verità che ci sono realtà impossibili da cambiare. Le mie opere "verso la society 5.0" (editoriale Delfino) e "il cambiamento possibile" (Gigliotti editore) non sono state realizzate con lo scopo di ottenere utili, ma semplicemente di offrire alle persone un'analisi del mondo in cui viviamo e dei suggerimenti per migliorarlo. Intezione nobile ma poco apprezzata da chi ha in mente solo la massimizzazione del profitto e fa networking con il solo obiettivo di raggiungere un risultato economico, anche a costo di commettere grandi ingiustizie.
Cosa serve specializzarsi, studiare, impegnarsi attivamente, se poi la società non è in grado di premiare persone, sforzi e sacrifici? Ovviamente questa questione non riguarda solo la mia persona ma un'intera categoria rappresentata da giovani che hanno a cuore l'innovazione, il territorio e il merito. Appare poi evidente come modelli di sostenibilità siano considerati obsoleti nel nostro Paese governato da metodi anti meritocratici e da una mediocrazia imposta senza possibilità di appello. Non per fare il polemista che considero comunque un'artista, ma la legalità viene in qualche modo mal vista da chi vuole imporre politiche e decisioni già prese, senza includere nei processi i destinatari e diretti interessati.
In un articolo che ho scritto e pubblicato con il quotidiano online CalabriaMagnifica.it non esalto infatti la legalità per il solo gusto di esaltarla, sostengo invece che bisogna soffermarsi sulla effettiva esistenza di forze oscure che si impegnano quotidianamente a fare ostruzionismo a chi vuole snellire e semplificare le procedure, rendere la società più inclusiva, democratica, meritocratica e in un'unica parola: sostenibile.