Innovazione armonica o meglio sostenibile

letto 1019 voltepubblicato il 12/04/2021 - 22:39, in Cultura digitale , Governance Calabria, Sviluppo Locale

Lo sviluppo sostenibile è basato sulle future generazioni, senza le quali non c’è futuro ed è inutile proiettarci in possibili scenari.
Ultimamente si parla molto di tecnologie, di digitalizzazione e di resilienza, perché dietro queste parole si cela un piano europeo fondato su finanziamenti di miliardi di € denominato Next generation EU.
Letta ha recentemente dichiarato alla stampa: “Senza Next generation Europa al collasso, l’Unione non ci sarebbe più”.
Un pacchetto per la ripresa dalla pandemia Covid-19 che ha creato seri danni al nostro Paese, soprattutto in termini di vite umane.
Alcuni esperti anche in Calabria, parlano di questa innovazione armonica per costruire un mondo migliore e favorire la ripresa.
Coniugano diverse conoscenze e paradigmi come quello dell’open innovation o della society 5.0 con i documenti di riferimento del nostro tempo, pensiamo all’Agenda ONU 2030, al Programma New Green Deal della Commissione europea e le Encicliche Laudato si' e Fratelli tutti.
Alcuni purtroppo teorizzano e programmano talmente tanto da perdere di vista le cose più importanti e da confondere la realtà dei fatti, spinti da questo voler fare sempre di più senza mai fermarsi.
Il virus rappresenta un freno per questo uomo qui obbligato a riprogrammare tutto e ad adeguarsi senza però perdere la lungimiranza.
Esattamente, perché quando ci sono di mezzo grossi interessi, sfuggono le cose davvero importanti: i beni relazionali, quelle cose che non hanno un valore economico come l’amore, l’amicizia, ma che ti rendono felice.
Senza questi ultimi infatti la qualità della vita è veramente scadente, pensiamo alla stessa pandemia che ha impattato moltissimo sulle relazioni, alterandole.
Un altro aspetto fondamentale è la passione per il proprio lavoro, quella di chi mette il cuore in ciò che fa.
Il problema di oggi è che il mondo del lavoro è in crisi e qualcuno pensa alla digitalizzazione.
La classe politica si preoccupi di migliorare la qualità della vita, di creare lavoro, intervenendo nei settori che più necessitano di fondi e meno in quelli che seppure piacciono a qualche potenza mondiale, non ci aiutano nel concreto.