La ricerca del senso della vita
letto 1905 volte • pubblicato il 25/09/2021 - 20:15
Non è purtroppo un luogo comune parlare di non senso della vita umana. Ad occhi spassionati essa appare come una farsa che bene spesso si tramuta in tragedia. La vita felice è un'illusione da moralisti; lo stesso rapporto amoroso che pur regala in giovinezza incanto e gratificazione, è destinato a rivelare la sua vera natura, fatta di disillusione, sofferenza ed amarezza. E che dire della vecchiaia ? Essa è di certo il peggior male che affligge l'umanità ed invano Cicerone, in un trattato ad essa dedicato, ne decantava le lodi. Per non parlare delle morti premature di tanti amici e persone care che ci abbandonano sulla strada della vita. Alla fine ci si accorge di essere soli e più si va avanti e più questo senso di solitudine si fa incombente e drammatico. Tacito si chiedeva se la vita umana fosse dominata dal fato o dal cieco caso; domanda mal posta se pensiamo che non c'è nulla di cieco nella vita e che tutti gli avvenimenti sono meccanicisticamente predeterminati. E' chiaro che, in questa situazione, nessuna ideologia può venire in soccorso all'uomo, peggiorandone anzi la condizione, e spingendolo a compiere atti sconsiderati ed irragionevoli. Ed è altrettanto chiaro che il senso della vita può emergere soltanto dalla rinuncia ad ogni tipo di visione parziale della realtà. L'esistenza, tuttavia, non è illogica, come parecchi pensano, ma è dominata al contrario da una logica ferrea come su accennato. ll neo-liberismo imperante sembra voler spezzare questa sia pur spietata logicità dell' ordine naturale, in favore di un nuovo ordine plasmato dall'arbitrio umano. Inutile dire che, così facendo, relativizzando fino alle estreme conseguenze i profili psicologici e financo l'identità sessuale degli individui, non si sa dove si andrebbe a finire. In tale frangente ciascuno di noi è chiamato a trovare da sé il senso della propria vita, pena la disperazione e la voluttà di auto-annientamento. Forse le persone che scompaiono misteriosamente sono quelle rese più fragili dalla consapevolezza dell'inutilità del tutto e , per questo motivo, come supponiamo sia il caso di Ettore Majorana, vanno volontariamente incontro al nulla. Oggi l'alternativa è fra l'impegno politico alla vecchia maniera, finalizzato alla riproposizione dei diritti civili e costituzionali, visto che quasi tutti i partiti sono cementati, con qualche dissenso, da comuni interessi e un impegno ritirato, dedicato agli studi o al lavoro. (Naturalmente nulla vieta di cumulare le due alternative). Personalmente confesso di essere stato preso da un istinto di fuga dalla realtà, essendomi rifugiato in un mondo tutto mio, riparato dai mali e dal dolore di vivere. Ma alla fine sono giunto alla conclusione che è necessario per l'uomo accettare interamente la logica delle cose e abbracciare il proprio destino fino in fondo, rifiutando la falsità e l'ipocrisia che ci vengono quotidianamente propinate. Non potrebbe essere altrimenti. Infatti gli uomini di Destra non sono uomini di Dio, ma appartengono interamente al Destino, anche se non so bene ciò che questa appartenenza possa implicare, nel bene o nel male.