Citta aperte e cittadini intelligenti
Interessante confronto a OGP Summit 2013 su Smart City top-down o bottom-up organizzata e coordinata da Fabrizio Scrollini un ricercatore uruguaiano di origine italiana.
Apre Drew Hemment, fondatore di FutureEverything. Suggerisce di sostituire alla visione di Smart City chiavi in mano, proposta dalle multinazionali ICT, la bespoke city. Ai masterplan calati dall'alto, dotati di sistemi di monitoraggio e controllo perfetti per la gestione efficiente dei flussi di traffico o dei servizi idrici, contrappone la città fatta dalle persone e regolata sui loro bisogni, una città con soluzioni tecnologiche locali. Al centro di un nuovo equilibrio tra governo, società civile e economia sostenibile, ci sono gli Smart Citizens che chiedono al governo open data e servizi. FutureEverything, che è stata protagonista della esperienza di Manchester, pubblica una ricerca a più voci su Smart Citizens con le 10 regole per coinvolgere i cittadini.
Chris Vein della World Bank presenta un modello basato su quattro principi: platform is the market, community is the capacity, customer is the approach e empowerment is the key. Un modello più simile a città come Helsinki e Barcelona che a città come Songdo o Singapore. Una sintesi della visione di World Bank su smart cities è nel blog di Arturo Muente-Kunigami.
John Wonderlich di Sunlight Foundation sottolinea che le persone hanno diritto a sempre più informazione, basilari sono le norme di FOI (Freedom of Information).
Gli altri interventi riportano esperienze di diverse parti del mondo. Silvana Fumega parla di Buenos Aires, Pablo Collada del Messico, Marleen Stikker riferisce l'esperienza di open design in Olanda, Widiyarti Dardjono racconta la partecipazione dei cittadini in Indonesia.
David Sasaki di Omidyar riflette che se si parla di smart city a OGP è perchè il coinvolgimento dei cittadini parte dai loro problemi e la maggior parte di questi hanno una dimensione locale, dall'educazione alla salute ai trasporti. Provate a parlare ai vostri amici di opengoverment! O provate a parlare dei servizi che non funzionano… L'approccio basato sul controllo e l'efficienza delle smart city in the box promosso dalle grandi corporazioni risolve i problemi dei governi locali non dei cittadini. Si dovrebbe chiedere ai cittadini non che dati vogliono, ma che problemi hanno e far crescere le città con la partecipazione, l'inclusione e la serendipity.
Un challenge internazionale di Making All Voices Count sfida a trovare soluzioni innovative per la trasparenza dei bilanci pubblici e dei redditi degli amministratori, l'accesso all'informazione, il coinvolgimento dei cittadini. Oltre 200.000€ di premi, si chiude il 6 dicembre 2013
- Blog di Salvatore Marras
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Addendum
Ho dimenticato di dire che il contest si apre il 12 novembre