A proposito di trasparenza dei dati e spending review. Un invito alla riflessione ed alla discussione

letto 2740 voltepubblicato il 17/09/2014 - 12:59 nel blog di Donatella Imparato, in Osservatorio Spending Review

Alla vigilia della scadenza del termine del 18 settembre per la comunicazione degli elenchi delle basi dati delle amministrazioni pubbliche italiane all’AGID prevista dal DL 90/2014 (convertito in Legge n. 114/2014)  - – vorrei sollecitare una riflessione sul nesso e le possibili implicazioni tra trasparenza dei dati e revisione della spesa, ma anche – in senso più ampio -  su quanto è possibile fare per potenziare il rapporto comunicativo tra pubblica amministrazione e cittadini in tema di spending review.

Parto da una considerazione sul caso del Governo inglese.

Il Governo inglese ritiene che la trasparenza dei dati di spesa sia un aspetto di fondamentale importanza per conseguire un’efficace revisione della spesa e dar conto ai cittadini dell’operato della pubblica amministrazione.  Nella sezione dedicata alla spesa pubblica del sito governativo sono pubblicati mensilmente i dati relativi alla spesa superiore alle 25.000 sterline dei diversi dipartimenti, fornendo informazioni di dettaglio sul tipo di spesa, l’ammontare, i destinatari, l’area organizzativa interessata dalla spesa, ecc.(vedi ad esempio i dati pubblicati di recente relativi al Dipartimento di Trasporti per il mese di luglio ); mentre ogni sei mesi sono resi pubblici i dati relativi al personale dei dipartimenti (posizioni ricoperte e retribuzioni). Riguardo al governo locale sono, invece, pubblicati i dati relativi delle voci di spesa che superano le 500 sterline, insieme ai dati relativi alle transazioni attraverso le nuove centrali di acquisto e alle gare di appalto che superano le 10.000 sterline, ecc..

Il tutto è svolto nel rispetto della legislazione vigente sugli open data, che prevede ampio accesso ai dati pubblici in formato riutilizzabile ed aperto, ed impegna i diversi gradi di governo ad una sempre maggiore trasparenza e comunicazione con i cittadini in un’ottica non solo di revisione della spesa ma soprattutto di crescita e sviluppo economico del paese.

Ora mi pongo e vi pongo alcune questioni sulla relazione degli open data e la revisione della spesa.

Nel nostro paese possiamo realizzare qualcosa di simile? E con quali vantaggi?

Ci sono già esperienze simili? Se si, segnalatele.

A voi la parola

4 commenti

Irene Salerno

Irene Salerno10/10/2014 - 20:32 (aggiornato 10/10/2014 - 20:32)

Segnalo un interessante studio condotto dalla US PIRG Education Fund, organizzazione statunitense che svolge attività di ricerca a favore dei consumatori e dell'interesse pubblico.

L’organizzazione ha sviluppato lo standard Transparency 2.0: Encompassing, One-Stop, One-Click Budget Accountability and Accessibility. Le tre locuzioni che compongono la denominazione dello standard stanno a significare:

  • Encompassing: un portale web di facile utilizzo fornisce ai cittadini la possibilità di cercare informazioni dettagliate sui contratti pubblici, la spesa, le sovvenzioni e le spese fiscali per tutti gli enti governativi. Inoltre, specifici strumenti consentono ai cittadini tracciare online la qualità attraverso la quale i funzionari pubblici rispondono alle richieste relative ai servizi offerti.
  • One-Stop: i cittadini possono cercare tutte le spese del governo su un unico sito web.
  • One-Click Budget Accountability and Accessibility: i cittadini possono cercare i dati con una singola query o sfogliare le diverse categorie; possono cercare e ordinare i dati sulla spesa pubblica in base al destinatario, all'importo, allo scopo o per parole chiave; possono scaricare i dati per condurre dettagliate analisi off-line.

Sulla base dello standard sviluppato e, attraverso l’individuazione di dodici criteri di valutazione, lo studio analizza e misura la qualità e quantità delle informazioni rese disponibili on-line dalle amministrazioni della maggiori città americane.

Di seguito il link dal quale è possibile scaricare la ricerca:

Donatella  Imparato

Donatella Imparato03/10/2014 - 11:45

Questo venerdì vi segnalo altri due siti di interesse riguardo al rapporto spending review ed opendata. Questi sono il sito Open Data del Grande Progetto Pompei della Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Pompei Ercolano Stabia - - ed il sito della Regione Umbria -

- La Direzione Generale del Grande Progetto Pompei ha intrapreso la strada degli open data per potenziare la trasparenza sulle proprie attività.  Navigando nel sito è possibile trovare i dataset relativi ai diversi interventi in corso, conclusi o in gara. Esistono quattro modalità per sfogliare i dati: attraverso mappe dei siti archeologici, tabelle, schede di sintesi, ed avere un plot temporale dei 27 progetti previsti. È, inoltre, possibile, interrogare i dati applicando filtri per progetto, importo, modalità di esecuzione di gara, piano, tipologia di intervento, stato dell’intervento, ecc.. Ovviamente il tutto si può scaricare ed elaborare.

Questo è proprio da tenere d’occhio!

 

- Nel portale opendata della Regione Umbria sono pubblicati 80 dataset suddivisi per 9 categorie: agricoltura, amministrazione, turismo, opere pubbliche, territorio, lavoro, istruzione, cultura ed attività produttive. In particolare, nella sezione Amministrazione Trasparente - - sono messi a disposizione diversi dataset , tra i quali i dati relativi ai progetti finanziati con i fondi strutturali POR FSE 2007-2013; finanziamenti comunitari per progetti relativi a opere pubbliche, acquisizioni di beni e servizi e servizi finanziari alle imprese; canoni di locazione o di affitto percepiti o versati dalla Regione (aggiornato ad ottobre 2014), ecc.

 

Aspettiamo le vostre segnalazioni.

Donatella  Imparato

Donatella Imparato29/09/2014 - 13:21 (aggiornato 29/09/2014 - 13:21)

Come anticipato nel mio commento alla segnalazione di Irene Salerno del 19/09/2014, nel quale venivano indicate le interessanti esperienze del Comune di Firenze e della Provincia di Prato, vi fornisco il dettaglio di alcuni siti di open data che contengono significative realizzazioni riguardo alla trasparenza ed operabilità dei dati di spesa e di rendiconto. 

Open Data del Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica (DPS) - OpenCoesione  -  - è il portale sull'attuazione dei progetti finanziati dalle politiche di coesione in Italia. Nel portale sono navigabili i dati su risorse assegnate e spese, localizzazioni, ambiti tematici, soggetti programmatori e attuatori, tempi di realizzazione e pagamenti dei singoli progetti. La mole di informazioni disponibili permette a tutti ( cittadini, pubbliche amministrazioni, imprese, ecc.) di valutare come le risorse vengono utilizzate rispetto ai bisogni dei territori. I dati pubblicati sono aggiornati al 30/04/2014 e riguardano 81.605 soggetti.

La sezione dedicata agli open data - -title">http://www.opencoesione.gov.it/opendata/-title – mette disposizione in formato aperto un insieme di dati collegati alle politiche di coesione, di cui una parte, relativa al monitoraggio dei progetti in attuazione e al contesto territoriale, ed è direttamente navigabile nel portale.

Tutti i dati sono rilasciati con licenza CC BY-SA 3.0 e in formato CSV compresso (leggibile da Excel), quando non altrimenti specificato.

L’iniziativa OpenCoesione-Monithon () si è classificata al quarto posto alla prima edizione degli Open Government Awards () dedicati quest’anno al tema del “citizen engagement”. La premiazione si è tenuta nel corso dell’evento organizzato nell’ambito dell’Open Government Partnership presso la sede dell’ONU a New York in parallelo alla 69-esima Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Open Data della Regione Liguria - . Lo spazio dedicato mette a disposizione degli utenti circa duecento dataset tra cartografia e documenti. Tra i dataset più scaricati i dati cartografici seguiti dai dati riguardanti il sociale, in particolare il terzo settore. Di nuova pubblicazione sono i primi dataset di tipo statistico, tra i quali i dati pubblicati nella sezione Amministrazione Trasparente - , con aggiornamenti tra giugno e settembre 2014. Tra questi si segnalano i dati relativi alle spese di viaggio e missioni pagate con fondi pubblici agli Assessori della Giunta (primo quadrimestre 2014).

Open Data del Comune di Udine - . Per il Comune di Udine le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione aprono nuove opportunità agli enti pubblici, dal punto di vista dello svecchiamento dei processi decisionali e degli schemi burocratici, e consentono di adottare un nuovo modello di trasparenza nei confronti dei cittadini.  Il Comune di Udine fa propria la filosofia dell'open data e, attraverso lo spazio dedicato alla "liberazione dei dati", avvia un percorso basato sull'accesso senza restrizioni, ai dati pubblici, organizzati razionalmente, in formati elettronici standard ed aperti. Si intende rendere disponibili per successive elaborazioni personalizzate, dati pubblici, che verranno periodicamente aggiornati: i dati forniti possono essere riutilizzati e ridistribuiti gratuitamente, grazie all’adozione di licenza (IODL), che mira a facilitare il riutilizzo delle informazioni pubbliche nel contesto dello sviluppo della società dell'informazione.  I dati vengono raccolti ed elaborati dagli uffici comunali, organizzati in un catalogo per tematiche e, laddove valutato necessario, sono presenti anche link di approfondimento o brevi glossari per agevolare la lettura e l’interpretazione delle informazioni. Il Comune offre anche uno spazio aperto ai suggerimenti dei cittadini per migliorare il servizio ed avere nuove sollecitazioni.

Il Progetto Opendata è realizzato dall'Assessorato all'Innovazione e e-Government .

In particolare, la navigazione della sezione Bilanci -  -consente di seguire l'evoluzione degli stanziamenti e degli impegni/accertamenti del bilancio comunale, secondo la natura economica della spesa (Titolo-Intervento), secondo la fonte e tipologia di entrata (Titolo-Categoria-Risorsa) e secondo la finalità delle politiche pubbliche (Programmi). I dati riguardano bilanci e rendiconti comunali a partire dall'anno 2008 e vengono aggiornati a seguito dell'approvazione del Bilancio di Previsione e del Rendiconto. Infine, per visualizzare il trend di entrata/spesa è disponibile una sintesi grafica delle macroaree di bilancio (Titolo-Categorie/Funzioni).

Open Data della Regione Basilicata - . La Regione Basilicata vuole essere un’amministrazione “aperta e trasparente”.  Aperta perché punta a ridefinire le modalità di approccio e relazione con i cittadini e le comunità locali - rispetto agli schemi burocratici tradizionali - utilizzando forme di interazione basate su bidirezionalità, condivisione e partecipazione ai processi decisionali dell'amministrazione, attraverso l’uso di nuovi strumenti digitali.

Trasparente perché vuole consentire, stimolare e facilitare i cittadini nelle attività di controllo continuo dei processi decisionali all'interno delle istituzioni, a tutti i livelli amministrativi anche attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie.
Fornire ai cittadini l’accesso libero ai dati e alle informazioni amministrative, avviare percorsi di condivisione di documenti, saperi e conoscenze tra istituzioni e comunità locale diventa imprescindibile per essere un'amministrazione aperta e trasparente.
Il sito Opendata della Regione Basilicata esemplifica il nuovo modello amministrativo. Qui sono disponibili i dati del back office del portale regionale della sezione Amministrazione Trasparente, pronti ad essere visionati ed elaborati dai cittadini. I dati sono costantemente aggiornati (si vedano i dati relativi ai pagamenti emessi dall’amministrazione - – oppure quelli relativi agli incarichi ed alle autorizzazioni ai dipendenti )
Open Data del Ministero della Salute - - Con lo spazio Open Data il Ministero della Salute assicura trasparenza, riuso ed interoperabilità dei propri dati a cittadini, pubbliche amministrazioni ed imprese. Di recente, il Ministero ha valorizzato il proprio patrimonio informativo integrando gli Open Data con l’innovazione tecnologica Cloud, potenziando l’accesso e l’impiego dei propri dati per lo sviluppo con nuove applicazioni e servizi, minimizzando i costi e gli oneri di gestione. Il catalogo dei dataset offre la possibilità di consultare dati relativamente a aziende sanitarie locali, elenco nazionale direttori, farmaci, farmacie, dispositivi medici, ecc.. In particolare, i dati relativi alla spesa per i dispositivi medici - – posseggono un dettaglio informativo considerevole e costituiscono,  per la loro diffusione e rilevanza sul piano sanitario, un aspetto della spesa sanitaria di notevole  interesse per i cittadini/pazienti e per le imprese. Rendere aperti i dati significa, quindi, fornire in modo trasparente un quadro complessivo del mercato dei dispositivi medici in termini di volume e spesa, e rendere intellegibili i processi e le strategie di acquisto, il livello di coordinamento interaziendale e intra-regionale di tali strategie e le modalità con le quali viene gestito il flusso informativo acquisto-utilizzo-controllo della perfomance. Le informazioni si riferiscono alle dimensioni di analisi: tempo (anno, mese); localizzazione (Regione, Azienda Sanitaria, struttura, reparto  dispositivo (Numero di Repertorio, Classificazione CND, Fabbricante, ecc.), consumo (quantità di unità), spesa (per le quantità). I dati sono costantemente aggiornati. Va sottolineato che grazie a tale patrimonio di dati così dettagliati l’Italia è oggi l’unico paese a livello internazionale a disporre di informazioni con un tale livello di granularità.

Sono disponibili alle Regioni ed alle Aziende sanitarie informazioni utili ad analizzare i dati di spesa e ad assicurare strumenti di autovalutazione e controllo, fino alla condivisione di quelli che effettivamente possono essere considerati prezzi di riferimento per futuri acquisti o elementi per rinegoziare i contratti in essere, ove possibile.

Le Regioni hanno, quindi, a disposizione uno strumento per iniziare un percorso di analisi di sostenibilità economica correlando i dati di consumo con quelli di produzione sanitaria. Potranno analizzare le principali eterogeneità inter-aziendali nelle scelte delle tipologie prevalenti di Dispositivi medici (DM), confrontare i prezzi pagati dalle singole aziende sanitarie per DM simili o equivalenti ed infine confrontare le modalità di acquisizione dei DM ed i criteri di natura tecnico/economico, qualitativi utilizzati in sede di valutazione delle diverse offerte. In sintesi, lo scopo è quello di avviare un processo di benchmarking tra le diverse realtà, e spunti di riflessione a sostegno della razionalizzazione dei costi e del recupero dei margini di efficienza, favorendo l’affermarsi di un modello di sistema sanitario che tuteli il diritto alla salute e l’equità di accesso alle cure migliori, in maniera responsabile e sostenibile anche per le future generazioni.

Definizione di Dispositivo Medico (DM)

Open Data di Expo 2015 - . Il catalogo dei dati aperti di OpenExpo2015 offre la possibilità di consultare dataset (in formato CSV e JSON) e rappresentazioni grafiche riguardanti la gestione, la progettazione, l’organizzazione e lo svolgimento dell’evento. 

L’iniziativa, voluta dal Governo, è frutto della partnership fra Expo 2015 S.p.A e Wikitalia ed è sostenuta dal Dipartimento della Funzione Pubblica attraverso Formez PA. Il progetto, partito questo luglio con la firma di un protocollo sui tempi certi per il rilascio dei dati, durerà fino al termine della manifestazione il 31 ottobre 2015.

I dati disponibili sono relativi alla gestione economica (entrate e uscite, acquisti, pagamenti e relativi beneficiari), alle opere realizzate (cantieri, descrizione delle opere, importi previsti per la loro realizzazione) e alle eventuali varianti nello svolgimento della manifestazione (numero di visitatori, mobilità e trasporto pubblico). È prevista, anche, la possibilità per i cittadini di inviare richieste e suggerimenti compilando un form online. 

Alla sua inaugurazione, il progetto della nuova piattaforma è stato salutato dalle istituzioni come un esempio di trasparenza ed efficienza. Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, presente all’evento, ha dichiarato sugli open data pubblici “il controllo sociale rappresenta il miglior costo standard e una spinta alla qualità”.

 

Ci rivediamo presto per ampliare la raccolta di esperienze di spending review/opendata.

Irene Salerno

Irene Salerno24/09/2014 - 19:52 (aggiornato 24/09/2014 - 19:52)

Il caso inglese, si fa ancor più interessante se si considera la sua trasversalità rispetto ai diversi livelli di governo. Se i Dipartimenti del Governo centrale sono tenuti a rendere accessibili e fruibili i dati relativi alle transazioni di importo superiore alle 25.000 sterline, a livello locale tale obbligo è posto sulle transazioni che superano le 500 sterline.

Al fine di supportare le autorità locali nell’adempimento, il governo centrale ha realizzato delle linee guida le quali forniscono indicazioni relative alla licenza da utilizzare, alla frequenza e tempistica della pubblicazione, al formato dei file oltre a specificare gli elementi caratterizzanti delle transazioni da rendere accessibili (data, n° transazione, ammontare, dettaglio del fornitore, area/unità organizzativa che ha effettuato la spesa, categoria di servizio). Inoltre, altro aspetto interessante, le linee guida sono pubblicate come bozze in quanto aperte a commenti, suggerimenti o domande.

Di seguito il link alle linee guida:

Vi segnalo inoltre i link di alcune autorità locali inglesi adempienti che regolarmente pubblicano i dati relativi alle spese effettuata:

  • Ealing Council

  • Welwyn Hatfield Council

  • Wyre Council