Carlo Cottarelli chiude il suo incarico da Commissario alla revisione della spesa. Un’intervista di Beppe Severgnini
A chiusura del suo incarico a Roma, Carlo Cottarelli rilascia le sue impressioni su un anno da Commissario alla spending review in un’intervista a Beppe Severgnini del Corriere della Sera. Difficoltà, resistenze ed ostacoli ad entrare ed interagire con il mondo burocratico romano, ma tutto sommato è stata un’esperienza abbastanza positiva ed interessante quella da Commissario alla revisione della spesa. Sulla nuova Legge di Stabilità e i tagli ai Ministeri, Regioni ed agli Enti locali, risponde che ci può essere il rischio che le Regioni reagiscano con aumenti della tassazione, ma su questo saranno giudicate dall’elettorato ed aggiunge che con questa decisione il governo Renzi vuole dare responsabilità a enti e istituzioni. In sostanza si vuole affermare: “Noi al governo non vogliamo dirvi come farlo, siete grandi e responsabili, decidete voi”.
Il video dell’intervista di Carlo Cottarelli a Beppe Severgnini
- Blog di Donatella Imparato
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4 commenti
Carlo Cottarelli alla trasmissione di Rai 1 Porta a porta.
Bruno Vespa intervista l’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli prima di partire per Washington e ritornare al FMI.
La puntata di Porta a porta
Ulteriori indicazioni di spending review di Cottarelli
In riferimento agli ultimi giorni da Commissario Straordinario alla Revisione della Spesa di Carlo Cottarelli, volevo segnalare che sono pervenuti ulteriori suggerimenti nella serata di ieri, durante un'intervista concessa a Giovanni Floris per la trasmissione televisiva «Di Martedi». Cottarelli ha indicato le sedi all'estero delle Regioni come una «non priorità» tanto che le amministrazioni, ai fini della spending review dovrebbero rivedere il numero delle loro sedi, chiudendo quelle non prioritarie.
A titolo di esempio, infatti, Cottarelli ha affermato che la regione Piemonte ha una sede a Buenos Aires e anche che tutte le Regioni «hanno sedi a Bruxelles e pure quelle sul territorio nazionale andrebbero in qualche modo razionalizzate».
Anche da questa tipologia di tagli alla spesa pubblica dovrebbe provenire il risparmio atteso per il 2015 di 15 miliardi di euro.
L'ultimo intervento pubblico del Commisario
In riferimento all’addio dell’ex Commissario alla Spending Review, volevo aggiungere che nella giornata di ieri Carlo Cottarelli è intervenuto a Milano al’Istituto Bruno Leoni e ha fatto sapere, tra i vari argomenti tratatti, che molto probabilmente non avrà un successore. «Passo il testimone» ha detto, aggiungendo però che «il processo non è ancora terminato, esistono ancora grossi ostacoli». Infatti, ha evidenziato alcuni aspetti problematici della pubblica amministrazione. «Non si può presumere che il numero dei dipendenti pubblici non vada toccato dall’efficientamento» e ha aggiunto che «bisogna essere disposti a risparmiare» in tutti e tre i settori principali della spesa primaria cioè beni e servizi, personale, e trasferimenti a famiglie o imprese. Se si creano esuberi bisogna provvedere, non con i licenziamenti, ma ricorrendo a soluzioni come la riduzione del turnover.
La pubblica amministrazione è fatta anche di dirigenti, ha sottolineato. «Le leggi vanno implementate da manager motivati; la legge delega sulla pubblica amministrazione dovrebbe legare le retribuzioni sia dei manager che dei dipendenti a risultati conseguiti e performance». Secondo Cottarelli bisognerebbe dare ai manager sufficiente autonomia e libertà decisionali; mentre sotto questo aspetto i vincoli a loro imposti sono ancora tanti». Infine, ha sostenuto che le scelte impopolari sono spesso necessarie. «Occorre riconoscerlo: ci sono programmi di spesa che toccano interessi particolari ma anche la fascia più ampia della popolazione». Ma la riduzione della spesa è in grado di generare benefici per tutta la collettività, ad esempio grazie alla riduzione della pressione fiscale. Bisognerebbe guardare al medio-lungo termine».
Mi sembrano tutte indicazioni preziose che Cottarelli ci lascia, fino all'ultimo giorno Ci auguriamo che i decisorio politici sappiano elaborare le oppportune riflessioni e far sì che il patrimonio di studi e indicazioni che sono state il frutto di un lavoro durato un anno, non vada disperso o dimenticato.
Però c'è la tassazione su fondi pensione e casse....
Con riferimento al disegno di legge di stabilità, sarebbe però interessante conoscere l'opionione su una misura quantomeno controversa, vale a dire l'aumento della tassazione su fondi pensione e casse professionali.
Si tratta, difatti, di una misura che va in controtendenza contro la prassi in materia di spending review, laddove la previdenza complementare è generalmente incentivata stante le difficoltà di tutti i bilanci nazionali a gestire sul piano finanzario il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione...
Questo a maggior ragione in Italia, dove l'incidenza del costo delle pensioni è cresciuto del 38,4% tra il 1990 e il 2010, raggiungendo una quota del 13,7 del PIL in rapporto al 9,9% di venti anni anni prima....
Di seguito un simpatico link che mostra la crescita dell'aspettativa di vita (in funzione del reddito medio della popolazione o altra variabile - va selezionato nella colonna di destra il paese): http://www.gapminder.org/world/#$majorMode=chart$is;shi=t;ly=2003;lb=f;il=t;fs=11;al=30;stl=t;st=t;nsl=t;se=t$wst;tts=C$ts;sp=8.23290322580646;ti=1800$zpv;v=0$inc_x;mmid=XCOORDS;iid=phAwcNAVuyj1jiMAkmq1iMg;by=ind$inc_y;mmid=YCOORDS;iid=phAwcNAVuyj2tPLxKvvnNPA;by=ind$inc_s;uniValue=8.21;iid=phAwcNAVuyj0XOoBL_n5tAQ;by=ind$inc_c;uniValue=255;gid=CATID0;by=grp$map_x;scale=log;dataMin=295;dataMax=79210$map_y;scale=lin;dataMin=19;dataMax=86$map_s;sma=49;smi=2.65$cd;bd=0$inds=i108_t001800,,,,;modified=75