A che punto è il federalismo demaniale?
Sono stati diffusi i dati aggiornati dell’Agenzia del Demanio sullo stato di avanzamento dei trasferimenti degli immobili dello Stato agli Enti locali. Purtroppo, i dati non sono confortanti: solo il 17% degli immobili messi a disposizione dallo Stato è passato ai Comuni che li hanno richiesti, e in totale sono stati trasferiti solo 936 immobili su 5.500 effettivamente trasferibili (ossia immobili per i quali è stato già espresso parere positivo dal Demanio).
In pratica, il federalismo demaniale non riesce a svilupparsi, in quanto per i Comuni risulta troppo oneroso gestire caserme e immobili dello Stato. Molto spesso, anche dopo il sì del Demanio, i Comuni non deliberano perché, dopo aver preso visione del bene, incontrano difficoltà di natura procedurale, costi di restauro troppo onerosi, beni occupati ecc.
Va sottolineato che sulla materia, negli ultimi due anni, si sono sovrapposti più interventi normativi:
- il decreto del Fare del governo Letta, che nel 2013 da il via al federalismo demaniale, stabilendo che i beni trasferiti entrano nel patrimonio disponibile delle Regioni e degli enti locali che possono venderli o conferirli a fondi immobiliari, per poi cederne quote, entro tre anni, altrimenti tornano allo Stato. Il 10% del ricavato va all’erario;
- lo Sblocca-Italia, con la norma-caserme, in realtà valida per tutti gli immobili pubblici non utilizzati, ma pensata soprattutto per i beni più difficili da cedere, come quelli della Difesa e quelli storico-artistici del Mibac. L’art. 26 ne trasferisce solo l’uso agli EE.LL ma non la proprietà e inserisce un elemento di semplificazione. La proposta di valorizzazione può arrivare non solo dal sindaco, ma anche da un privato, e quando questa è approvata dal Demanio, l’accordo di programma che ne deriva vale anche come variante della destinazione d’uso;
- la legge di Stabilità del governo Renzi, attualmente in discussione alla Camera, che punta a semplificare ulteriormente per velocizzare le operazioni. Si è proposto di vendere il patrimonio pubblico anche mediante trattativa privata, senza bandi ma con aste ad invito rivolte ad investitori qualificati. A partire dal 2016, entro il 30 giugno i Ministeri devono presentare piani per ridurre del 30% gli spazi occupati e del 50% gli affitti. Se non lo fanno, l’emendamento prevede che subentri il Demanio che li commissaria.
Inoltre, per superare le difficili condizioni attuali del mercato e l’inesperienza dei Comuni, il governo intende avvalersi di Invimit, la società di gestione del risparmio del MEF nata nel marzo del 2013 con lo scopo di aiutare Stato e gli EE.LL ad abbattere il debito, attraverso la cessione di immobili pubblici inglobati in fondi ad hoc. Invimit dovrebbe occuparsi di vendere le quote degli immobili valorizzati, mediante i cinque fondi propri o come fondo di fondi creati dai Comuni, trattenendo il 4% e trasferendo il resto allo Stato (25%) e ai Comuni (75%).
Dai dati diffusi dall’Agenzia del Demanio, aggiornati al 5 novembre 2014, risulta che la Puglia è la regione più virtuosa, il Lazio no, con zero trasferimenti su 334 domande accettate. Di seguito una sintesi della situazione per ogni regione:
Regione | N. beni richiesti dagli enti | N. beni trasferibili | N. beni trasferiti |
Abruzzo | 271 | 180 | 91 |
Basilicata | 425 | 281 | 34 |
Calabria | 764 | 506 | 142 |
Campania | 791 | 498 | 40 |
Emilia Romagna | 961 | 601 | 86 |
Lazio | 933 | 334 | 0 |
Liguria | 679 | 467 | 6 |
Lombardia | 1.033 | 624 | 185 |
Marche | 372 | 172 | 18 |
Molise | 82 | 67 | 1 |
Piemonte | 507 | 389 | 3 |
Puglia | 581 | 387 | 247 |
Toscana | 879 | 408 | 38 |
Umbria | 97 | 68 | 0 |
Veneto | 979 | 537 | 44 |
Regioni a Statuto speciale | 13 | 0 | 0 |
Totali | 9.367 | 5.519 | 936 |
Fonte dati: Agenzia del Demanio
Per approfondimenti: http://www.agenziademanio.it/opencms/it/GestioneValorizzazioneImmobiliare/federalismodemaniale/FederalismoArt56Bis/INUMERI/
- Blog di Rita Pastore
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Gare per la manutenzione di immobili pubblici
Il Direttore dell’Agenzia del Demanio, in occasione della Tavola Rotonda con i Sindaci della Sardegna, ha dichiarato che l’Agenzia "è impegnata a realizzare interventi di costruzione e completamento di nuovi edifici scolastici e di ammodernamento e recupero del patrimonio esistente, anche ai fini della messa in sicurezza dei complessi scolastici, attraverso il coinvolgimento di capitali pubblici e privati."
Il Demanio risulta essere infatti Manutentore unico con l'invito fatto agli Enti territoriali e agli altri soggetti del settore pubblico a proporre immobili di proprietà da valorizzare e alienare. Dopo l’avvio insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze del Progetto “Proposta Immobili 2015” (già segnalato sull’Osservatorio) sono state pubblicate inoltre le gare per la manutenzione di immobili pubblici per circa 800 milioni di euro e 580 operatori da selezionare in tutta Italia (la pubblicazione sul sito dell’Agenzia del Demanio).
"Fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi previsti sono la sinergia e la partnership con gli Enti Territoriali" - ha sottolineato Reggi - "perché il progetto potrà effettivamente essere realizzato attraverso la costituzione di uno o più fondi immobiliari, promossi o partecipati proprio dagli Enti interessati alle iniziative di valorizzazione".
In arrivo i livelli standard di gestione degli edifici pubblici
L'Agenzia del Demanio ha pubblicato i tassi di caricamento sull'applicativo "Indici di performance, Iper", relativi ai dati su costi e consumi per gli anni 2012-2013 richiesti alle Pubbliche Amministrazioni che utilizzano immobili di proprietà statale o privata.
A partire dai dati inseriti nell’applicativo, per ogni amministrazione saranno elaborati i livelli di prestazione degli immobili, espressi in termini di costi d'uso per addetto.
Gli standard di riferimento saranno dati dai valori indicati dalle amministrazioni più performanti, e a questi tutte le Pubbliche Amministrazioni dovranno adeguarsi, andando così a sfoltire i costi eccessivi e ad eliminare gli sprechi.
Questa ulteriore misura di spending review è stata prevista dalla Legge di Stabilità 2014, che impone appunto, alle amministrazioni dello Stato, pena la segnalazione alla Corte dei Conti, di comunicare i costi gestionali degli immobili utilizzati all'Agenzia del Demanio, al fine di poterli controllare e ridurre.
L'articolo sul sito dell'Agenzia del Demanio
I tassi di caricamento
In Lombardia il federalismo demaniale è al 50%
Nei giorni scorsi la città metropolitana di Milano e gli altri capoluoghi hanno incontrato l’Agenzia del Demanio, che sta girando l’Italia per incontrare i sindaci del Comuni italiani con il fine di illustrare le nuove norme in tema di federalismo fiscale e demaniale.
Nell’occasione Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia, ha sottolineato che il federalismo fiscale e demaniale ha già superato in Lombardia il 50% e si pensa di arrivare al 100% il prossimo anno: “I primi nove beni sono stati trasferiti e crediamo arriveremo a circa 30 nel giro di due anni”.
Sempre in Lombardia, il progetto principale in via di sviluppo è "Valore Paese - Dimore", una rete di più di 200 immobili pubblici di pregio: dai palazzi storici alle caserme e ai fari, tutti concentrati nell'area nord-occidentali.
Stato e Comuni lombardi, dunque, si sono seduti intorno allo stesso tavolo per discutere le opportunità date dalla valorizzazione e, naturalmente, dalla vendita dei beni pubblici.
La strada privilegiata per la dismissione del patrimonio pubblico passa innanzitutto, secondo Reggi, da “forme di partenariato pubblico-privato virtuoso, importante soprattutto quando i beni sono di valore consistente”, in quanto le risorse pubbliche non sono sufficienti a valorizzare tutti i beni dello Stato e quindi l'intervento privato diventa indispensabile. Un discorso a parte sono invece i beni destinati all’estero, dei quali si sta occupando la Presidenza del Consiglio.
La novità principale di quest’anno è che “si può procedere con una selezione pubblica ma ristretta, che consentirà di vendere beni dello Stato, ma anche degli enti territoriali che siano rilevanti, con un taglio superiore al milione di euro e dalla vocazione tendenzialmente turistico-alberghiera” ha sottolineato sempre Reggi.
Ministero dell’Economia e Demanio insieme ad Assoimmobiliare
Vi riporto un articolo curato da Assoimmobiliare e reperibile al seguente link:
http://www.monitorimmobiliare.it/quirinale-ministero-dell-economia-e-dem...
L’adunanza annuale di Assoimmobiliare, l’Associazione dell’Industria immobiliare di Confindustria, presieduta da Aldo Mazzocco e diretta da Paolo Crisafi, per fare un punto sulle dinamiche immobiliari e sulle prospettive future. Importanti provvedimenti sono venuti alla luce nel corso del 2014 e necessitano ora dell’applicazione operativa per rimettere in moto l’economia del Paese. Nel corso dell’incontro si sono pianificate le azioni da porre in essere nel 2015 per il mondo dei servizi e della finanza immobiliare, riconoscendo in Assoimmobiliare la casa degli immobiliaristi.
Donato Marra, Segretario Generale del Quirinale, ha precisato: “A nome del Presidente della Repubblica esprimo apprezzamento per l'impegno di Assoimmobiliare, in particolare per la sua attività di promozione delle varie realtà operanti nel settore immobiliare”.
Un augurio di buon lavoro è stato formulato da Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’ Economia e Finanze con delega alla politiche di valorizzazione del patrimonio: “Abbiamo il dovere di conservare e valorizzare lo straordinario patrimonio immobiliare pubblico italiano, consapevoli anche del suo potenziale per il rilancio economico del Paese. È chiaro infatti che la sola strategia della vendita sarebbe monca non solo per le condizioni sfavorevoli del mercato, ma anche perché rinuncerebbe all'aspetto fondamentale della valorizzazione. Le concessioni, d'altro canto, devono prevedere una compartecipazione dei progetti, per condividere, discutere, con una progettualità viva. Non esiste però solo il patrimonio pubblico e pensiamo di avere anche doveri sul patrimonio privato, su cui esistono problemi di conservazione rilevanti, così come esiste anche la necessità di rispondere alle crescenti esigenze abitative senza impegnare nuovo consumo di suolo. In entrambe i casi, sia che si parli di patrimonio pubblico che di quello privato, gli ultimi provvedimenti del governo come il DL Sblocca Italia e prima ancora il Decreto del Fare, vanno nella giusta direzione. A tal fine, il contributo di idee fornito da Assoimmobiliare ha costituito e costituisce un punto di riferimento importante per rendere il Paese più attrattivo negli investimenti, sia nazionali sia esteri. In tale ottica, gli strumenti finanziari immobiliari sono all’attenzione delle Istituzioni per renderli omogenei agli equivalenti stranieri. Inoltre, il tema dei servizi immobiliari costituisce una leva fondamentale anche in ottica di risparmi per la PA, con modalità e standard evoluti e competitivi”.
Sul rapporto pubblico/privato è intervenuto anche il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi: “L’attuale sfida è la messa a regime degli strumenti di valorizzazione, che devono passare dalla fase di sperimentazione ad una loro stabilità, ripetibilità e organicità a livello nazionale con una stretta connessione con le politiche di investimento territoriale. La difficile congiuntura rende, infatti, necessario il coinvolgimento di operatori privati allo scopo di reperire risorse per sostenere gli interventi di valorizzazione e sviluppo dei patrimoni immobiliari pubblici, accentuata dalla difficile congiuntura economica. Contestualmente si ravvisa la necessità di disporre di competenze altamente specializzate, in grado di fornire supporto tecnico-specialistico nella strutturazione di organici piani integrati di razionalizzazione e sviluppo immobiliare, finalizzati contestualmente alla riduzione della spesa, alla creazione di valore e alla generazione di entrate. In questo ambito sono nati strumenti quali i programmi unitari di valorizzazione del territorio (P.U.Va.T.) che rappresentano l’evoluzione di un percorso di revisione e implementazione sistematica degli strumenti di governance per il miglior utilizzo degli immobili di proprietà pubblica, in stretto riferimento al contesto sociale ed economico nel quale tali immobili si collocano. I principi ispiratori dell’azione istituzionale sono quelli della cooperazione pubblico - pubblico e della copianificazione, quest’ultimo costituito in via generale come elemento essenziale della natura pubblica della pianificazione del territorio. Nel frattempo il processo di decentramento avviato attraverso il cd Federalismo demaniale sta arricchendo il patrimonio a disposizione degli Enti Territoriali (oltre 5000 domande accolte con esito positivo) estendendo in modo significativo il potenziale a disposizione. Tutto ciò implica la necessità di costruire un rapporto pubblico – privato basato sulla credibilità e la responsabilità delle parti che devono agire, ciascuno nel proprio ruolo, per costruire un quadro trasparente di convenienze reciproche e di apporto positivo per la collettività. A tal fine il Legislatore ha introdotto nuove disposizioni con l’obiettivo di favorire la semplificazione e la certezza dei tempi delle procedure di variante urbanistica attraverso le modifiche introdotte all’art. 58 del D.L. n. 112/2008 e dall’art.26 del D.L. n. 133/2014 cd “Sblocca Italia”, ed ulteriori sono in fase di studio. Gli Enti Territoriali saranno accompagnati in questo percorso dall’Agenzia del Demanio alla quale è stato assegnato, oltre alla responsabilità di gestione del patrimonio immobiliare dello Stato, il compito di acquisire un ruolo di promotore di iniziative di valorizzazione degli immobili pubblici, tramite un’attività programmata, coordinata e strutturata di interlocuzione con i vari soggetti pubblici proprietari di immobili interessati allo sviluppo del patrimonio. Per favorire ulteriormente queste attività, utilizzando anche strumenti finanziari quali il fondo immobiliare, il Ministero dell’economia e delle finanze ha, inoltre, costituito la Società di Gestione del Risparmio Invimit, alla quale è stato assegnato il ruolo di “cerniera” tra soggetti pubblici proprietari di immobili e mercato, attraverso investimenti diretti e indiretti mirati a ridurre il debito pubblico e generare economie di scala crescenti sul territorio. Altro attore primario in questo ambito è la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che svolge anche un ruolo attivo di consulenza e supporto agli Enti Territoriali nel processo di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, nonché attraverso Cassa Depositi e Prestiti Investimenti SGR (CDPI) acquisisce immobili degli Enti pubblici che saranno valorizzati e collocati sul mercato. Su tali presupposti sono certo che la collaborazione con Assoimmobiliare continuerà ad alimentare un dialogo proficuo per costruire e condividere linee programmatiche per l’industria immobiliare e la valorizzazione del patrimonio pubblico ma anche privato”.
Il presidente di Assoimmobiliare Aldo Mazzocco ha dichiarato che “gli investimenti pubblici e privati sul patrimonio immobiliare, rispetto anche ai pur indispensabili investimenti sulle grandi infrastrutture, presentano indubbi vantaggi macroeconomici sia in termini di diffusione nel tessuto economico su tutto il territorio sia in termini di ritorni di efficienza complessiva della nazione. Utilizzando le due macrostrutture (Fondi immobiliari e Siiq) di possesso e gestione degli immobili di cui l’ordinamento italiano dispone, è possibile, soprattutto rimediando ad alcune imperfezioni normative, far convergere sui vari sub patrimoni immobiliari, preventivamente segmentati e dotati di business plan, i capitali italiani e stranieri essenziali per rimettere in movimento il mercato. Senza capitali internazionali non è infatti immaginabile alcuna azione di riqualificazione e dismissione su grande scala e senza ricorrere a veicoli standard quali i fondi immobiliari e i Reits-Siiq, facilmente comprensibili e generalmente conosciuti da tutti i grandi investitori internazionali, non è immaginabile alcuna attrattività del mercato italiano verso l’estero. L’associazione auspica, infine, che per fare le politiche industriali del Settore venga istituita una figura che si occupi dell'Immobiliare a trecentosessanta gradi o, almeno, che funga da raccordo, essendo le relative competenze oggi frammentate in più dicasteri (in particolare ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dei Beni Culturali, Ministero dell’Ambiente)”.
Il direttore generale Paolo Crisafi ha sottolineato che “la valorizzazione del patrimonio immobiliare, sia pubblico sia privato, oltre ad essere un’evidente necessità indotta dalle esigenze di riduzione del debito dello Stato e degli enti locali, può rappresentare anche un’incredibile opportunità di sviluppo e crescita per l’occupazione in Italia; forse più di quanto non costituisca una buona via per la riduzione del debito pubblico. In questa ottica l’indirizzo delle politiche di valorizzazione del sottosegretario al Mef Baretta costituiscono elemento di fiducia per gli operatori del settore, con leve operative portate avanti dal Demanio puntualmente. Occorre favorire una massiccia e strutturale analisi e riorganizzazione dei patrimoni, attraverso precisi processi di segmentazione degli attivi completati da chiare azioni di valorizzazione implementabili anche in un momento di difficoltà economica come l’attuale. Intervenire sull’Infrastruttura Immobiliare (case, uffici, scuole, carceri, ospedali, impianti sportivi, etc), significa alimentare in modo diffuso e capillare la piccola e media impresa dell’indotto edilizio - immobiliare non già per realizzare un prodotto nuovo, forse inutile alla luce dell’evoluzione demografica e della saturazione del territorio, bensì per rendere più efficiente l’infrastruttura fisica all’interno della quale la popolazione vive, lavora, consuma e trascorre il tempo libero. Occorre realizzare una radicale semplificazione e una ragionevole omogeneizzazione delle normative urbanistiche regionali. Assoimmobiliare ha lavorato ad un documento di approfondimento per una nuova Legge urbanistica nazionale, a disposizione delle Istituzioni competenti. A tal riguardo, da segnalare la consultazione pubblica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti su un disegno di legge governativo sul tema del rinnovo urbano le cui finalità e principi appaiono coincidenti, in linea di massima, con la proposta di Assoimmobiliare elaborata a livello di principi generali. L’associazione ha, inoltre, realizzato la Carta dei Servizi Immobiliari con l’obiettivo di fornire un contributo per una corretta e trasparente identificazione dei servizi immobiliari, degli ambiti di competenza e delle regole fondamentali per una corretta erogazione degli stessi. Con le deleghe attribuite oggi si intende proseguire la trattazione dei temi di interesse per il Real Estate con presidi operativi specifici. Molto è stato fatto e molto ancora si potrà fare unitamente alle istituzioni governative, parlamentari e tecniche. Ringrazio, in particolare, il segretario generale del Quirinale Marra, il sottosegretario al Mef Baretta e il direttore del Demanio Reggi delle particolari attestazioni fatte pervenire oggi. Sul versante pubblico vi sono qualificati Soggetti preposti alle attività immobiliari - attivi da tempo (in particolare Agenzia del Demanio, Agenzia delle Entrate, Banca d’Italia, Cassa Depositi e Prestiti, Consip, Consob, Fondazioni bancarie e culturali, Invimit , Task force Finanza per la crescita, mercati finanziari e infrastrutture, unitamente al consigliere del Ministro dell’Economia per l’attrattività degli investimenti in Italia) d’intesa con Anci, Ifel e Fondazione Patrimonio Comune con cui vi sono interlocuzioni per la costruzione di basi condivise per una migliore semplificazione ed equità delle normative”.
Siglata l’intesa per la valorizzazione di immobili del Demanio
Nella sala degli affreschi dei Musei Civici di Palazzo Farnese sono stati firmati gli accordi di valorizzazione dei beni immobili di proprietà dello Stato che riguardano, oltre al Comune di Piacenza, anche le città di Torino, Trieste e Padova.
Il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi ha sottolineato il valore dell’accordo: "Stiamo riuscendo a riattivare rigenerare accordi da tempo in attesa di sottoscrizione. Sono presenti i sindaci o rappresentanti di quattro Comuni, perché viene individuato il tempo entro il quale concludere la valorizzazione urbanistica per riuscire ad ottenere il massimo dei benefici, e cioè il 15 per cento del valore degli immobili".
L’accordo per il Comune di Piacenza riguarda sette immobili di proprietà statale: caserma Nino Bixio, caserma Lusignani, caserma Nicolai, ex arsenale militare, ex centro automobilistico, ex ospedale militare e Pertite. Con la firma dell’accordo si costituisce un gruppo di lavoro composto da Demanio, Difesa e Comune di Piacenza, che avrà il compito di:
In particolare, il ministero della Difesa, previa riallocazione delle funzioni militari, si impegna a dismettere e a riconsegnare al Demanio gli immobili militari al fine di includerli in iniziative di valorizzazione e dismissione finalizzate all’abbattimento del debito pubblico o in operazioni di razionalizzazione degli spazi finalizzate al contenimento della spesa pubblica. L’agenzia del Demanio, invece, conseguita la conformità urbanistica - edilizia delle nuove destinazioni, provvederà all’immissione sul mercato dei beni, al fine di contribuire agli obiettivi di finanza pubblica, ovvero a razionalizzare e ottimizzare gli spazi in uso alle amministrazioni.
Nel testo dell’accordo si legge che in caso di alienazione dei compendi immobiliari di proprietà dello stato, sarà assegnata al Comune di Piacenza una quota non inferiore al 5 per cento e non superiore al 15 per cento del ricavato attribuibile alla rivendita sul mercato dei beni valorizzati (se questo avviene nell’arco di 12 mesi).
Con il Comune di Piacenza è stato siglato anche un altro accordo, che rappresenta uno step importante nell’attuazione di quanto definito dal Programma Unitario di Valorizzazione Territoriale (PUVaT) di settembre 2012, e riguarda un portafoglio di 12 immobili statali per i quali il Comune si impegna a recepire gli scenari di trasformazione all’interno della strumentazione urbanistica. I beni saranno, successivamente, immessi sul mercato o inseriti in piani di razionalizzazione degli usi governativi al fine di ridurre la spesa per affitti.
L’intesa con il Comune di Torino fa seguito a quella del 7 agosto scorso per la valorizzazione e razionalizzazione di 4 immobili strategici per il capoluogo piemontese. Con la firma di oggi vengono definite le prossime azioni per lo sviluppo e l’attuazione dell’iniziativa, anche attraverso la successiva sottoscrizione di uno specifico accordo di programma per la variazione delle destinazioni urbanistiche dei beni.
L’accordo con il Comune di Trieste riguarda 10 beni, per la maggior parte non più utili per fini militari, il cui recupero con funzioni commerciali, residenziali, terziarie e ricettive rappresenta un’importante occasione di rivitalizzazione e rigenerazione del tessuto urbano, anche in termini di ritorno al Comune in forma di opere di urbanizzazione, e in generale di incremento delle dotazioni socio culturali del territorio.
A Padova, invece, 3 sono i beni che, a seguito della definizione di nuove destinazioni d’uso, saranno inseriti in un programma di dismissione e valorizzazione, anche attraverso il conferimento a fondi immobiliari. L’operazione consentirà, da un lato, di realizzare dotazioni infrastrutturali (parcheggi) per la città e, dall’altro, di soddisfare le necessità dello Stato di riduzione della spesa pubblica per locazioni passive.
L'articolo completo su http://www.piacenzasera.it/politica-cittadina/valorizzazione-immobili-de...
Agenzia, Comune di Piacenza e Mibact per Palazzo Farnese
L’Agenzia del Demanio, il Comune di Piacenza e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo hanno approvato la proposta di valorizzazione di Palazzo Farnese che avvia il programma di tutela, recupero e valorizzazione del bene e definisce i termini del trasferimento gratuito al Comune, che avverrà entro la fine dell’anno ai sensi del Federalismo demaniale culturale (ossia il processo di trasferimento dei beni del patrimonio culturale dallo Stato agli Enti Locali secondo la procedura prevista dall’art. 5 c. 5 del D.Lgs. 85/2010).
La rivalutazione del compendio avverrà attraverso il mantenimento ed il graduale potenziamento dell’offerta museale e, oltre alla tutela culturale, assicurerà la sua completa restituzione alla città.
Anche in Piemonte si procede col federalismo demaniale
Volevo segnalare che l'Agenzia del Demanio, il 5 dicembre scorso, ha dato notizia sul portale istituzionale che due beni passano dallo Stato al Comune di Cuorgnè (TO) a titolo gratuito: la Palazzina Alloggi Sottoufficiali, che verrà valorizzata in un’ottica di alienazione al mercato, e l’Ex Poligono T.S.N., che sarà utilizzato con finalità pubblico-sociali.
Il trasferimento segue il passaggio avvenuto fin dai primi giorni del mese di altri tre beni nella regione, rispettivamente ai Comuni di Bianzè (VC), Casalino (NO) e Domodossola (VB), che sono stai trasferiti dallo Stato alle Amministrazioni locali per essere destinati a nuove funzioni, a beneficio delle comunità locali.
Al Comune di Casalino passa l’”Ex Fascio di Combattimento”, un edificio che risale ai primi del Novecento originariamente adibito a centro aggregativo per i lavoratori agricoli, che verrà riutilizzato per scopi sociali. Il Comune di Bianzè diventa proprietario di un bene che utilizzerà in parte per fini sociali e in parte per la valorizzazione e la messa a reddito. Infine, al Comune di Domodossola va un’area già utilizzata come campo sportivo e parco giochi per bambini.
L'ex caserma Turinetto trasferita al Comune di Albenga
Segnalo sul tema un articolo pubblicato oggi su www.savonanews.it
http://www.savonanews.it/2014/12/02/leggi-notizia/argomenti/attualit/art...
L'Agenzia del Demanio ha firmato questa mattina a Genova, nella sede della Direzione Regionale, l'atto che trasferisce a titolo gratuito la Caserma Turinetto al Comune di Albenga, in provincia di Savona, e che contestualmente impegna l'amministrazione comunale a concedere, entro 60 giorni, l'uso gratuito di un immobile di sua proprietà attualmente in locazione alla Polizia Stradale.
Questa operazione è avvenuta nell'ambito del Federalismo demaniale e, grazie al trasferimento a condizione di reciprocità previsto dal comma 8 del D.L. n. 69/2013, costituisce un concreto esempio di razionalizzazione, frutto della fattiva collaborazione tra Stato ed Ente locale. Sarà così possibile da una parte abbattere la spesa, a carico dello Stato, per la locazione della sede della Polizia Stradale (circa € 150.000/annui) e, dall'altra, restituire alla comunità l'ex compendio militare, che verrà riqualificato dal Comune e diventerà un nuovo polo scolastico.
Il documento firmato oggi trasferisce, inoltre, al Comune di Albenga altri quattro beni: un ex terreno militare di circa 2.500 mq sul litorale cittadino, un fabbricato ex militare di circa 450 mq, un ex compendio militare di mq 1.270 a Vadino (Albenga) e un terreno di circa 2.700 mq a Lusignano (Albenga).
Afferma il Sindaco di Albenga Giorgio Cangiano: “sono molto soddisfatto, abbiamo ottenuto un risultato di notevole importanza, in quanto, dopo un lungo iter, siamo diventati finalmente proprietari di un’area sul quale potrà essere sviluppato il Polo Scolastico. Quanto ottenuto è la dimostrazione che la collaborazione propositiva tra Comune e Stato può portare a risultati concreti”
"La firma di oggi - ha sottolineato Grazia Critelli, Direttore della Direzione Regionale Liguria dell'Agenzia del Demanio - è la dimostrazione non solo dell'impegno dello Stato nel raggiungere obiettivi di risparmio per l'uso di immobili da parte delle Amministrazioni pubbliche, ma anche del supporto fornito agli Enti territoriali per 'sfruttare' uno strumento prezioso come il Federalismo demaniale. A breve, infatti, l'Agenzia trasferirà altri 49 beni in tutta la Liguria".
Anche la XXXI Assemblea ANCI si è espressa sul tema
In effetti, quello del federalismo demaniale è un tema che le amministrazioni interessate da processi di revisione della spesa devono presidiare con attenzione. E proprio un nuovo rilancio del federalismo demaniale, è l'obiettivo scaturito nel corso di un convegno svoltosi nell’ambito della "XXXI Assemblea ANCI" del 6-8 novembre u.s., alla presenza, fra gli altri, del Sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, del Direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, del presidente della Fondazione Patrimonio Comune Alessandro Cattaneo e del presidente di Ifel Guido Castelli.
Al termine dell’incontro è stato siglato un documento programmatico condiviso da ANCI, Mef e Agenzia del Demanio, che prevede tra l’altro l’istituzione di un Osservatorio permanente per la valorizzazione del patrimonio immobiliare. I soggetti firmatari, nel prossimo futuro, intendono lavorare congiuntamente alla realizzazione di un testo unico delle valorizzazioni immobiliari, con l’ottica di semplificare le procedure, dare certezza nei tempi e favorire l’afflusso di capitali pubblici e privati.
Inoltre, è stato auspicato che una norma di legge sancisca il ruolo dell’Istituto per la finanza e l’economia locale dell’ANCI (Ifel) quale centro del sistema di divulgazione di tutte le buone pratiche sul federalismo demaniale. Ifel dovrà diventare il soggetto referente dello sviluppo delle relazioni con le PA centrali e locali in grado anche di svolgere il ruolo di Centro di Assistenza Unica sulle tematiche del patrimonio degli enti locali. La norma dovrebbe essere anche utile a codificare il passaggio dell’Istituto di finanza locale dell’ANCI da semplice soggetto facilitatore ad un vero e proprio incubatore delle procedure che si stanno sviluppando nell’ambito del federalismo demaniale.