CRUSCOTTO 33, metodologia di analisi dello stato degli obblighi di pubblicazione del D.Lgs. 33/2013

letto 3112 voltepubblicato il 03/03/2015 - 09:32 nel blog di Massimo Di Rienzo, in Comunicazione Pubblica, ETICA, Integrità, Open Government

E' possibile passare da una trasparenza intesa come "adeguamento formalistico ad un dettato normativo" ad una trasparenza intesa come "stile organizzativo"?

Con il progetto Etica 2013-2015 abbiamo sviluppato uno strumento che, tenendo sotto controllo gli adempimenti del dlgs. 33/2013, non dimentica che la trasparenza è anche un'occasione di miglioramento dell'organizzazione. ripensa le regole (in questo caso gli obblighi di trasparenza) come strumenti a disposizione dell'amministrazione prima ancora che dei cittadini/utenti. Fino ad arrivare a considerare la trasparenza, appunto, come uno stile organizzativo, cioè come un insieme di prassi e atteggiamenti che non vivono nella sporadicità del Responsabile della Trasparenza ma che innervano aree, uffici e professionalità di tutta l'amministrazione.

Non potevamo non considerare il dlgs. 33/2013 come punto di partenza. E' probabile che avessimo bisogno di una legge "caterpillar" che facesse il lavoro sporco di imporre alle amministrazioni di rilasciare le informazioni in loro possesso. Ad una maggiore apertura di informazione (non trasparenza), tuttavia, abbiamo assistito ad un sovraccarico di adempimenti che hanno appesantito lo svolgimento del ruolo effettivo per cui le amministrazioni esistono (che non è pubblicare informazioni ma erogare dei servizi).

Ora, qualunque sia il vostro (e il nostro) pensiero sul dlgs. 33/2012, abbiamo bisogno di strumenti efficaci, semplici e adattabili per gestire l'adempimento trasparenza nel modo migliore possibile.

Perchè un rapporto pacificato con gli obblighi di pubblicazione ha il potenziale di liberare gli operatori pubblici da eccessivi formalismi così da non perdere di vista il vero scopo della trasparenza, che è la fruibilità di dati rilevanti e di qualità sia per l'esercizio di un controllo diffuso sull'operato dell'amministrazione sia in ottica di utilità per il cittadino/utente.

Al centro del Cruscotto 33 c'è la qualità del dato, la sua fruibilità, la sua rilevanza. L'approccio è partecipativo. Non si tratta di portare una squadra di super-tecnici dentro l'ammnistrazione, ma di costruire la conoscenza in maniera cooperativa partendo dalle prassi e dagli atteggiamenti degli stessi dipendenti pubblici.

La trasparenza dei nostri antenati era la lotta quotidiana contro un sovrano assoluto che anteponeva il proprio sigillo alle aspettative di giustizia del popolo suddito. Le regole, allora, sotto forma di leggi o super-leggi hanno rappresentato una delle maggiori conquiste di civiltà che l'essere umano abbia raggiunto.

Non dimentichiamoci di questa eredità culturale. Non rendiamo le regole i maggiori ostacoli alla civiltà amministrativa del nostro tempo.