Spending review e Riforma della Pubblica Amministrazione. L’Audizione della Corte dei Conti sul ddl in materia di Pubblica Amministrazione

letto 1771 voltepubblicato il 04/06/2015 - 14:50 nel blog di Donatella Imparato, in Osservatorio Spending Review

Ieri il Presidente Squitieri ha presentato alla Commissione I (affari costituzionali) della Camera dei Deputati l’Audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul ddl in materia di Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche.

La Corte è intervenuta nell’esame delle tematiche:

- semplificazione, innovazione, anticorruzione;

- riorganizzazione dell’amministrazione statale;

- riordino della disciplina del lavoro delle pubbliche amministrazioni;

- riordino della disciplina delle partecipazioni azionarie delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici locali.

In particolare, sul fronte dell’efficientamento della spesa la Corte rileva che lo sviluppo e la razionalizzazione degli strumenti di coordinamento delle amministrazioni pubbliche possono conseguire obiettivi di ottimizzazione della spesa nei processi di digitalizzazione e di risparmio energetico. Auspica, inoltre, la predisposizione di un piano nazionale per la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche al fine di raggiungere il duplice risultato di integrare in termini di funzionalità i progetti di sviluppo avviati ai diversi livelli di governo e di ottenere risparmi di spesa.

Viene, anche, sottolineata la necessità di una rapida emanazione dei decreti legislativi, in modo da evitare ritardi che potrebbero incidere negativamente sul recupero di competitività dell’intero sistema produttivo.

La Corte ritorna, poi, sul tema delle partecipate che non hanno ancora recepito una riforma organica, evidenziando, tra l’altro, la necessità di ampliare il perimetro degli enti partecipati/controllati dalle pubbliche amministrazioni attualmente considerato dall’articolo 14 del decreto, ad esempio facendo riferimento agli enti territoriali e non solo a quelli locali; e considerando non solo le partecipazioni azionarie ma più in generale le partecipazioni societarie che tengono conto anche del frequente ricorso alla partecipazione in società a responsabilità limitata. Inoltre, nella riforma della Pubblica amministrazione "manca l'esplicita indicazione di obiettivi di tipo quantitativo, espressi in termini di risparmi da realizzare o di numero di società da aggregare e sciogliere". Permangono, poi, "ancora diverse disposizioni connotate da insufficiente specificazione, che potrebbero determinare il rischio di eccesso di delega, se non di restare inattuate proprio per la loro genericità". E restano, ancora, i nodi riguardo alla composizione degli organi di controllo societario, all’incompatibilità e inconferibilità degli incarichi, ai bilanci degli enti proprietari, ai piani di riduzione delle partecipate, sulla trasparenza dei dati contabili, sulla previsione dei piani di rientro delle società in disavanzo, sulla tutela dei livelli occupazionali nei processi di ristrutturazione o privatizzazione, sui problemi di controllo, vigilanza e trasparenza nei diversi processi, ecc.

Il lavoro da svolgere è ancora molto e i tempi sono davvero stretti per migliorare la nostra pubblica amministrazione.

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