Corte dei Conti - Rapporto 2015 sul coordinamento della finanza pubblica

letto 2212 voltepubblicato il 12/06/2015 - 12:07 nel blog di Donatella Imparato, in Osservatorio Spending Review

Ieri, la Corte dei Conti ha conferito al Parlamento e al Governo una valutazione sull'adeguatezza e sulla rispondenza degli strumenti individuati a presidio del coordinamento della finanza pubblica. L’esame è stato preceduto, come ogni anno, da un’analisi degli andamenti macroeconomici e da una valutazione delle prospettive della finanza pubblica nel successivo triennio, anche alla luce dei risultati di consuntivo dell’esercizio passato. La Corte è intervenuta con il suo Presidente Raffaele Squitieri, il Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo Angelo Buscema e il Consigliere Enrico Flaccadoro.

Nei prossimi anni sarà necessario creare un ambiente macroeconomico espansivo per sostenere le scelte di allentamento della pressione fiscale. La spending review dovrà assumere sempre di più un ruolo decisivo per la finanza pubblica per evitare l’innalzamento della pressione fiscale già a livelli elevatissimi per famiglie ed imprese.

Le difficoltà finora incontrate per la realizzazione di un incisivo programma di spending review, nonostante i ragguardevoli risultati raggiunti sulla riduzione della spesa sulle componenti più flessibili, hanno riguardato prevalentemente la rigidità delle dinamiche di spesa per le prestazioni sociali.

Nel prossimo futuro sarà, quindi, opportuno realizzare un duraturo controllo della spesa che non potrà prescindere dalla riscrittura del patto sociale che lega i cittadini all’azione di governo e che abbia al proprio centro una riorganizzazione dei servizi di welfare.

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1 commento

Lucia Ciambrino

Lucia Ciambrino14/06/2015 - 10:52

Dalla lettura del rapporto sull'analisi del bilancio 2014 dello Stato, si evince che tra i rilievi della Corte dei Conti per quanto concerne le misure di spending review,  per realizzare un «duraturo» controllo della spesa è urgente la riscrittura del patto sociale con i cittadini che si focalizzi sulla riorganizzazione dei servizi sociali. In pratica, il suggerimento è di definire una diversa delimitazione del perimetro statale, attraverso un buon uso delle riforme.

Importante anche l'indicazione fornita rispetto ai 153 enti vigilati ma esterni alla pubblica amministrazione che fuoriescono dalla rilevazione Istat, che possano rappresentare un possibile nuovo comparto di spesa da razionalizzare.

Il messaggio di fondo contenuto nel Rapporto è che la sostenibilità a lungo termine della finanza pubblica è legata ai tassi di crescita del pil e della produttività «non inferiori» all'1,5% e a una disoccupazione al 7%. Per questo motivo sono più che mai urgenti le riforme strutturali.