Fatturazione elettronica e Pa: un aggiornamento e prime esperienze premiate

letto 3202 voltepubblicato il 25/06/2015 - 15:47 nel blog di Maria Fiore, in Osservatorio Spending Review

Segnalo sull’argomento l’articolo di Christian Benna “”, pubblicato su La Repubblica del 22 giugno u.s.

In esso si fa il punto della situazione a due mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica esteso a tutte le imprese che lavorano con la Pa , inclusa quella locale. “I risultati sono positivi, ma inferiori alle aspettative. Dal primo al 31 maggio il Sistema di Interscambio, gestito da Sogei per conto dell’Agenzia delle Entrate, ha ricevuto correttamente circa 2,5 milioni di fatture elettroniche, un dato più che quadruplicato rispetto a quello del mese di marzo di 577.861 file, e migliore rispetto ad aprile (1,9 milioni di file) ma al di sotto delle previsione, ovvero 3,5-4 milioni di fatture al mese.

Secondo l’Osservatorio sulla fatturazione digitale del Politecnico di Milano, sono solo 300 mila i fornitori della Pa che hanno già inviato e-invoice rispetto alle 2 milioni di imprese interessate dalla riforma. Un assestamento fisiologico, secondo gli esperti, perché stanno fatturando soprattutto i fornitori ricorsivi, mentre gli altri, quelli occasionali si stanno adeguando più lentamente, come denotano le adesioni delle imprese alle piattaforme gratuite messe a disposizione dalle Camere di commercio: da giugno 2014 a oggi le aziende che si sono iscritte a questi servizi hanno complessivamente raggiunto quota 34 mila unità, per lo più Pmi.” (*)

Per Giovanni Sabatini, presidente di Cbi, il consorzio che gestisce l’infrastruttura di rete che collega un milione di imprese e circa 600 istituti finanziarie, “la transizione digitale verso un mondo più moderno ed efficiente sta procedendo bene. E il bilancio è senz’altro positivo, soprattutto perché l’innovazione digitale nella Pa è stata innescata”. E c’è di più. Il fatto che il 90,2% delle fatture digitali siano state inoltrate correttamente alla Pa sta a dimostrare che “l’innovazione è stata recepita con successo e senza troppe difficoltà sia dal mondo delle imprese e dalla stessa amministrazione”. Infatti il tasso di errore è in costante diminuzione, a marzo viaggiava intorno al 16%, ad aprile al 13%, mentre oggi è sotto al 10%.

“La fattura – dice Sabatini è un documento che collega il ciclo amministrativo a quello contabile. Con la progressiva digitalizzazione, riusciamo a integrare i vari processi aziendali in un nuovo ecosistema, che porterà sempre più efficienza e risparmi a tutto il ciclo commerciale”.

Si stima che il risparmio che deriva da ogni fattura ricevuta in formato digitale sia di circa 17 euro, 14 euro per il minor impiego di manodopera e 3 euro per la riduzione dei materiali e dello spazio utilizzato. Inoltre c’è un beneficio potenziale per la Pa calcolato a circa un miliardo di euro l’anno grazie alla riduzione dei costi legati alle attività svolte. Le ricadute positive riguardano anche i fornitori della Pa, per cui i benefici economici saranno di quasi 600 milioni di euro, i quali, sommati a quelli del settore pubblico, portano a 1,6 miliardi di euro la stima complessiva dei vantaggi per il sistema paese.

“Il consorzio Cbi – continua Sabatini - ha messo a disposizione le infrastrutture per lo scambio dei pagamenti a supporto dei processi di fatturazione elettronica, e già dal 2013 ci siamo adoperati per poter interfacciare il sistema di interscambio e invio fatture”. Infatti il consorzio ha implementato già da dicembre 2013 la funzione Cbi “Fattura PA” che consente a ciascun istituto finanziario consorziato di colloquiare con il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate per l’invio di fatture elettroniche per conto dei propri clienti-aziende creditrici e la ricezione di fatture elettroniche per conto delle proprie clienti Pa-debitrici.

Ora la sfida del futuro è agevolare lo sviluppo di e-invoicing anche tra privati. Il governo sta per lanciare un pacchetto di semplificazioni che prevede aiuti aggiuntivi ad hoc per le imprese più piccole e una gestione più efficiente per i rimborsi. “L’ipotesi di rendere obbligatoria la fattura elettronica tra imprese sembra tramontata – aggiunge il presidente del consorzio Cbi- E credo sia un bene, perché mi pare l’obbligo di legge tra privati è un’operazione complessa. Molto meglio scommettere su incentivi e vantaggi per chi adotta la fattura digitale”.

 

Segnalo, inoltre, il primo punto su alcune buone pratiche in materia realizzato attraverso il Premio Fatturazione Elettronica nella PA finalizzato a identificare le “good practice” e a sensibilizzare le Pa sulle tematiche legate alla digitalizzazione dei processi e sulle opportunità che da essa derivano. Il premio è stato organizzato dall’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano con il patrocinio di Agenzia per l’Italia Digitale ed ha premiato una serie di amministrazioni centrali e locali che non si sono limitate ad attivare l’innovazione, ma lo hanno fatto legandola all’intero ciclo dell’ordine e, più in generale, ai processi amministrativi ed organizzativi considerandola un’occasione di miglioramento complessivo. Perché è da tale approccio che dipenderanno le migliori economie conseguibili.

Per l’elenco dei vincitori della PA regionale, locale e di altri enti .

“I progetti degli Enti della Sanità – leggiamo - rappresentano veri e propri esempi paradigmatici di come intraprendere in modo concreto e consapevole il cammino verso la Digitalizzazione dei processi. Sono stati premiati i progetti che, oltre a essere finalizzati al “Fare Bene” Fatturazione Elettronica implementando strumenti volti a una gestione efficiente e digitale della Fattura Elettronica, in tutto il suo ciclo di vita, hanno dimostrato di avere una visione d’assieme sulla Digitalizzazione dell’intero Ciclo dell’Ordine.”

Per quanto concerne i Comuni premiati (per il Sud quello di Bari), “sono stati selezionati progetti di valore sviluppati sia all’interno di realtà più grandi e strutturate, sia in realtà più piccole. Elemento comune è l’approccio orientato alla gestione delle Fatture Elettroniche come flussi di informazioni, esclusivamente in formato digitale lungo tutto l’iter di gestione interna. Questo approccio “virtuoso” alla Fatturazione Elettronica ha permesso di conseguire significativi benefici, sia immediati (come la maggior tracciabilità del processo, il ridotto consumo di materiali e una diminuzione nell’impiego di risorse in attività a scarso valore) che prospettici (la riduzione dei tempi di pagamento ai fornitori).”

Tra le Regioni vincitrici, anche la Basilicata. “Sono stati selezionati tutti progetti di valore, orientati al “Fare Bene” Fatturazione Elettronica, che spesso mettono a disposizione strumenti per la gestione della Fatturazione Elettronica anche agli Enti del territorio (prevalentemente della Sanità, ma non solo). Esperienze positive, alle quali si accosta però anche un elemento di attenzione: la tendenza a introdurre “personalizzazioni” nel Tracciato FatturaPA. Seppur finalizzate alla più efficace digitalizzazione della Fattura e all’ottimizzazione dei processi interni, le personalizzazioni rischiano di mettere in seria difficoltà le imprese fornitori.”

Nella categoria “Altre Pubbliche Amministrazioni Locali” hanno conseguito il premio ex-aequo l’AIPo – Agenzia Interregionale per il fiume Po e la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Milano. Nelle motivazioni leggiamo:”L’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPo), oltre ad avere introdotto un interessante progetto di digitalizzazione “abbinato” a una profonda attività di riorganizzazione della propria struttura interna, è un Ente interregionale che si relaziona con fornitori e Pubbliche Amministrazioni di differenti Regioni: una complessità che ha fatto apprezzare il valore del progetto. La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Milano ha invece sviluppato il proprio progetto di Fatturazione Elettronica (descritto in modo accurato e dettagliato) nell’ambito di un più ampio percorso strategico, intrapreso da diversi anni, di Digitalizzazione e semplificazione globale dei processi dell’Ente.”

Tra gli altri Enti, l’ANAS si è classificata prima per aver “introdotto un progetto finalizzato alla completa integrazione dei flussi di Fatture in formato elettronico strutturato nei sistemi interni dell’Ente, supportato da un sistema di Workflow Digitale per consentire lo smistamento negli uffici periferici sparsi sul territorio, attuando una profonda revisione dei processi e delle procedure interne.”

Premi speciali sono stati assegnati ad Intercent-ER – Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici – Regione Emilia Romagna, per l’approccio orientato alla Digitalizzazione dell’intero Ciclo dell’Ordine ed al Comune di Gela, per l’approccio proattivo che ha portato ad avviare la Fatturazione Elettronica con tutti i fornitori in anticipo rispetto a quanto stabilito dalla normativa.

Precedentemente, in occasione di Forum PA, sono stati premiati gli enti della PA Centrale per i quali l’obbligo era entrato in vigore il 6 giugno 2014 -, che hanno presentando la propria candidatura. Tra questi, la Ragioneria generale dello Stato che si è aggiudicata il “premio speciale” per la sua attività di supporto nel percorso di adeguamento dei Ministeri, grazie anche allo sviluppo delle nuove funzionalità con cui è stato “arricchito” il SICOGE (Sistema informativo per la gestione integrata della contabilità economica e finanziaria) per la gestione della Fatturazione Elettronica. (**)

 

Fonti ed approfondimenti:

Repubblica.it, Osservatori.net, ForumPA, ipresslive.it

(*)  Vedi il comunicato stampa di

(**) Sul SICOGE  e sul Premio alle PA centrali:

 

3 commenti

loredana cavalini

loredana cavalini08/08/2016 - 11:07 (aggiornato 08/08/2016 - 11:07)

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Maria Fiore

Maria Fiore29/06/2015 - 13:37

Ciao Roberto.

No non credo sia poco, come non lo sono tutti i costi che stiamo pagando. Le criticità immediate che hai segnalato sono quelle che anch'io temevo si verificassero. C'è però da sperare che dopo le iniziali difficoltà le innovazioni tecnologiche portino ad una reale semplificazione e ad una maggiore efficienza, se correttamente impostate e reimpostate, come nello loro potenzialità. Stesso discorso vale per il processo di centralizzazione degli acquisti. Siamo in una fase di attesa, di passaggio. 

Forse, aldilà degli slogan (che sarebbe meglio superare) e di tutte le possibili considerazioni, è il caso di dire "speriamo che si lavori al meglio possibile", " speriamo di cavarcela", anche per quanto concerne le stime sui costi ed i risparmi potenziali, vista l'importanza di tutte le operazioni di spending review e della posta complessiva in gioco.

Roberto Formato

Roberto Formato25/06/2015 - 22:10 (aggiornato 25/06/2015 - 22:10)

Ciao Maria,

grazie dell'interessante segnalazione. Resto tuttavia un pò perplesso rispetto all'affermazione del consorzio Cbi che si è "appena" al 10% di errore. Mi sembra, infatti, un dato enorme. Non si tratta infatti di un mero dato statistico, ma di dieci persone (professionisti, imprenditori, responsabili finanziari) in carne ed ossa che hanno sbagliato a compiere una operazione che dovrebbe essere semplicissima ma che tale non è poichè costringe a rivolgersi a intermediari. Cioè 10 persone (oltre quelle che hanno compiuto l'operazione correttamente dopo vari tentativi) che hanno dovuto dedicare tempo loro e/o dei loro collaboratori in maniera apparentemente improduttiva.

Da qui anche lo scetticiscmo per il risparmio per i fornitori. Non si capisce, difatti, come siano computati i 600 milioni di euro; di fatto, al momento, è cresciuto per i piccoli fornitori/professionisti la necessità di ricorrere, per fatturare all'ausilio di professionisti/società esterne, dunque con un aggravio di costi.

Resto comunque pronto a ricredermi, salvo verificare delle cifre che siano più argomentate e non dei meri slogan...